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GIRO D’ITALIA 2021

GIRO D’ITALIA 2021

LE 21 TAPPE DEL GIRO D’ITALIA SCANDITE DALLE RICETTE DI 21 CHEF ITALIANI: AMBASCIATORE DELL’ARRIVO A MOTTA DI CAMPODOLCINO È  CHEF GIANNI TARABINI
 
Le 21 tappe del Giro d’Italia 2021 toccano 21 territori di cui possiamo godere le bellezze paesaggistiche durante le lunghe dirette quotidiane.
Quest’anno si sono aggiunti a questi magnifici scorci anche 21 esclusive ‘degustazioni’ di quei territori, grazie a Chef che ne diventano interpreti d’eccezione, raccontando quei territori attraverso la creazione di piatti dall’inconfondibile sapore locale, in rubriche quotidiane a cura di ‘Cook’ – Il Corriere Della Sera.
In tale percorso, l’odierna tappa Giro con arrivo a Motta di Campodolcino vede protagonisti e pubblicati i sapori valtellinesi proposti nell’interpretazione di Chef Gianni Tarabini – Stella Michelin de La Preséf – La Fiorida di Mantello (SO).
Questo progetto di promozione dell’enogastronomia come valore aggiunto dell’identità italiana e locale è nato in collaborazione con ITA (Italian Trade Agency – emanazione dell’ICE, l’Agenzia del Governo per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) ed Euro-Toques Italia, parte italiana dell’Associazione Europea di Chef fondata da Gualtiero Marchesi.
Per la ventesima e decisiva tappa, che parte da Verbania con arrivo sull’Alpe Motta, è stato scelto come Ambasciatore del territorio Gianni Tarabini, chef de La Fiorida di Mantello (So), che ha deciso di presentare il proprio territorio natale attraverso il suo piatto “Il Sogno e l'Emozione… L'uovo rubato nel pollaio, le patate di Sacco, la fonduta di Bitto DOP 2020 e il Tartufo del Versante Retico”.
Così Chef Tarabini presenta la sua scelta: “è un piatto che dal palato rievoca, con un tocco più maturo, l'innocente gesto con cui da bambino, furtivamente, rubavo l'uovo appena deposto nel pollaio dalle galline della nonna, bevendolo ancora tiepido dal guscio, prima che potessi essere scoperto. A questi semplici gesti di un tempo passato, unisco oggi elementi altamente evocativi delle produzioni e dei riti dell’agricoltura locale”.